"Le montagne si dovrebbero scalare col minor sforzo possibile e senza fretta. La velocità dovrebbe essere determinata dallo stato d'animo dello scalatore. Se sei inquieto, accelera. Se rimani senza fiato, rallenta. Le montagne si scalano in un equilibro che oscilla tra inquietudine e sfinimento. Poi, quando smetti di pensare alla meta, ogni passo non è soltanto un mezzo, ma un evento fine a se stesso. (...). E' sui fianchi delle montagne, e non sulla cima, che si sviluppa la vita. Ma evidentemente senza la cima non si possono avere i fianchi. E così saliamo..." |
sabato 8 settembre 2012
08 Settembre 2012: pensiero del giorno
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